Vicenza, Sabato 27 Aprile 2024

Bonus di Babbo Natale

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di Giuseppe Rebecca
Il Commercialista Veneto, N. 138 novembre-dicembre 2000

A Natale arriverà, come sempre, Babbo Natale. Quest’anno porterà più doni, ci porterà anche il “bonus fiscale”. Qualcuno si domanderà: ma che diavoleria è? Difficile rispondergli. La pressione tributaria, in Italia, è sicuramente eccessiva, ormai da tempo; lo ha riconosciuto anche l’OCSE. Ed è ancor più eccessiva ove si consideri che l’evasione, ancora abbastanza diffusa, non è certamente equamente distribuita. Chi non vuole, o non può evadere, paga ben di più della media. Si tenga anche conto che nel PIL, base di riferimento sulla quale spalmare le imposte pagate, è da tempo già inserita anche l’evasione che, per sua natura, ovviamente non paga le imposte. Dire che la pressione tributaria è del 43% vuoI dire che qualcuno paga il 55/60%, qualche altro il 30/35%. Nel 2000 gli incassi dell’erario saranno di 40.000/50.000 miliardi in più del previsto; 13 miliardi saranno rimborsati nel 2000, un po’ di più nel 2001, anno in cui è comunque previsto un ulteriore maggior introito di imposte. In buona sostanza, pagheremo sempre di più, anche se viene redistribuito qualcosa. Ma allora, invece di fare dei giroconti, perché non pagare di meno, fin da subito? Forse non ci si fida? Ma il Governo è da tre anni che lo sa, che le entrate sarebbero state esuberanti. Lo ha detto in tutte le ultime tre finanziarie, salvo poi non redistribuire, almeno nel passato, alcunché. Intanto il fatto che il debito pubblico abbia sfondato il muro dei 2,5 milioni di miliardi pare non preoccupare nessuno. Sono stati venduti molti gioielli di famiglia (privatizzazioni), i tassi di interesse sono scesi in modo drastico, rispetto solo a qualche anno fa, ma il debito pubblico continua la sua costante ascesa, Sarà anche positivo che, in rapporto al PIL, la percentuale è leggermente scesa; sta di fatto che il debito ci sovrasta, diventa sempre più imponente, e nessuno lo potrà mai pagare. Ci vorrebbe proprio un bel Babbo Natale. Intanto, facciamoci tanti auguri.

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