Vicenza, Domenica 28 Aprile 2024

>> Anno 2012

La pubblicità ci perseguita: tassiamola!

di Giuseppe Rebecca
Il Commercialista Veneto, N. 205 - Gennaio / Febbraio 2012

Siamo perseguitati da messaggi pubblicitari. Giornali, TV, radio, pubblicità stradale, posta, telefono. La funzione informativa, che una volta caratterizzava la pubblicità, ora non ha certamente più ragion d'essere. Ed allora, se la pubblicità serve solo a vendere di più, se si prende un po' delle nostre libertà, del nostro tempo, della nostra attenzione, perché non tassarla, un po'. La pubblicità infastidisce, e chi disturba è giusto che paghi un po'. Questa è una proposta già avanzata da altri almeno 10 anni fa, ma fin da subito molto osteggiata. Addio giornali, addio TV commerciali, si era detto. Nulla di realistico. Ci sarebbe solo un po' di pubblicità in meno, che però attirerebbe di più l'attenzione, e potrebbe essere venduta a prezzi superiori, e qualche entrata in più per l'erario. Se poi un giornale o un mezzo di comunicazione proprio non ce la fa, pazienza, vuol dire che non era comunque interessante.

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