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Dottori Commercialisti - 6 miliardi nel 2011

di Giuseppe Rebecca e Amedeo Albè
Il Commercialista Veneto, N. 214 - Luglio / Agosto 2013

La consueta ricerca annuale svolta dall’IRDCEC, elaborata sulla base dei dati delle Casse di Previdenza dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri, pubblicata a fine giugno 2013, mostra come il Trentino Alto Adige, il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia siano le regioni nei quali anche nel 2011 i Dottori Commercialisti e i Ragionieri hanno dichiarato un reddito ben superiore rispetto alla media nazionale, posizionandosi – rispettivamente – in prima, quarta e quinta posizione (seconda la Lombardia e terza la Valle d’Aosta).

Di pari passo il fatturato, dove, nonostante tutto, i tassi di crescita sono tra i più elevati in Italia.

Ma vediamo più nel dettaglio queste cifre (Tab.1).

Tab. 1 – Statistiche reddituali medie dei Dottori Commercialisti e Ragionieri - Anno 2011

Fonte: Elaborazione IRDCEC, Rapporto 2013 sui Dottori Commercialisti e gli Esperti Contabili

REGIONI

Irpef

Var. %

Iva

Var. %

% spesa

n. Dott. Comm. e Ragionieri

1) Trentino Alto Adige

107.565

4,8%

194.835

3,8%

44,8%

1.220

2) Lombardia

94.088

3,6%

173.268

2,7%

45,7%

19.095

3) Valle d’Aosta

81.585

6,6%

143.690

6,1%

43,2%

172

           

18) Campania

29.840

3,3%

50.781

2,1%

41,2%

13.611

19) Puglia

29.557

0,8%

51.470

0,7%

42,6%

10.195

20) Calabria

25.743

9,2%

43.677

7,9%

41,1%

4.273

             

ITALIA

59.515

2,9%

108.557

2,1%

45,2%

113.235

Le statistiche reddituali confermano l’elevata variabilità territoriale. Il dato medio nazionale è di € 59.515 per l’Irpef (+ 2,9% rispetto al reddito medio 2010) e di € 108.557 per l’Iva (+ 2,1% rispetto allo stesso dato del 2010).

Sul piano regionale il divario può assumere proporzioni considerevoli raggiungendo anche un rapporto 4 a 1, con il Trentino Alto Adige al più alto livello di reddito (€ 107.565 di media) e la Calabria al livello più basso, come ormai succede da diversi anni (€ 25.743 di media). Le regioni con la crescita più elevata dei redditi medi nominali 2011 rispetto a quelli 2010 sono la Calabria (+ 9,2%, nonostante il record negativo, ma forse proprio per questo), la Valle d’Aosta (+6,6%) ed il Friuli Venezia Giulia (+6,1%).

Il fatturato complessivo dei Dottori Commercialisti e Ragionieri per l’anno 2011 è stato di poco superiore ad € 11,5 miliardi (precisamente € 11.635.806.168); il reddito complessivo, invece, sempre con riferimento al 2011, si attesta al di sopra di € 6 miliardi (€ 6.405.022.829).

Con riferimento alla percentuale di spesa, ottenuta rapportando il reddito medio con il volume d’affari medio di ciascuna regione, spicca il dato del Veneto (47,5%) che, insieme a Toscana (47,9%), Piemonte (47,8%) e Umbria (47,7%), è tra i più alti d’Italia. Ciò a dimostrazione, presumibilmente, della maggiore struttura degli Studi. Leggermente inferiore alla media il Trentino Alto Adige (44,8%) e soprattutto il Friuli Venezia Giulia (40,8%).

Tab. 2 – Percentuale di spesa nel Triveneto – Anno 2011

Fonte: Elaborazione nostra

REGIONI

Volume affari medio

Reddito medio

% spesa

n. Dott. Comm. e Ragionieri

Trentino Alto Adige

194.835

107.565

44,8%

1.220

Veneto

136.981

71.933

47,5%

7.588

Friuli Venezia Giulia

121.161

71.759

40,8%

1.725

         

ITALIA

108.557

59.515

45,2%

113.235

Di seguito (cfr. Tab.3) si propone una tabella che mostra la graduatoria di ogni singolo Ordine territoriale nel nord-est per medie IRPEF e medie IVA.

Tab. 3 – Graduatoria Ordini per medie IRPEF e medie IVA (ordine alfabetico)

Fonte: Elaborazione IRDCEC, Rapporto 2013 sui Dottori Commercialisti e gli Esperti Contabili

ORDINI

Irpef

Iva

% spesa

Posiz.

Valore

Posiz.

Valore

 

Bassano del Grappa

42

65.102,5

46

118.568,6

45,1%

Belluno

37

68.820,4

49

117.551,3

41,5%

Bolzano

1

136.873,8

1

251.691,1

45,6%

Gorizia

47

61.165,9

67

97.745,0

37,4%

Padova

36

68.860,9

31

130.775,9

47,3%

Pordenone

38

68.029,5

40

122.512,8

44,5%

Rovigo

60

54.856,6

53

113.308,3

51,6%

Trento

17

78.256,1

25

137.978,0

43,3%

Treviso

19

76.789,8

16

144.984,8

47,0%

Trieste

33

69.915,5

44

121.826,0

42,6%

Udine

20

76.554,8

38

124.212,1

38,4%

Venezia

25

73.610,4

21

141.544,5

48,0%

Verona

29

72.018,9

19

143.571,8

49,8%

Vicenza

24

74.309,2

30

135.139,6

45,0%

Desolante il dato dei redditi medi sotto i 30 anni; i giovani professionisti non parlano più di “benessere”, ma dichiarano di non riuscire più a far fronte alle spese previdenziali.

Analizzando in termini più generali i redditi dei commercialisti e ragionieri nel quinquennio 2007-2011, si nota un significativo deterioramento; stando sempre al rapporto pubblicato dall’IRDCEC, il reddito medio si è ridotto infatti dello 0,8%, passando da € 60.004 del 2007 ad € 59.515 nel 2011. A pesare, oltre al calo della domanda di servizi, è anche il ritardo nel pagamento di parcelle, da parte sia della Pubblica Amministrazione, sia dei clienti privati.

Vi è poi da segnalare un fenomeno relativamente nuovo negli studi professionali, introdotto per la prima volta con il Dl 158/2008: per far fronte alle difficoltà, è sempre maggiore il numero di professionisti che fa ricorso alla Cassa integrazione. Sulla base dei dati forniti dall’INPS, emerge come nel corso del 2012 quasi 6 mila dipendenti di Studi professionali siano stati messi in Cassa integrazione, segnando un aumento di quasi il 40% rispetto al 2011.

Secondo le elaborazioni di Confprofessioni, gli studi più colpiti sono quelli dell’area economica e giuridica, dove si registra un forte balzo in avanti della Cassa integrazione negli studi legali (+347% rispetto al 2011) e notarili, dove il numero di dipendenti è praticamente dimezzato, ed in quelli commerciali e tributari.

I dati del CNPADC

Si segnala, per completezza, che il reddito medio dei Dottori Commercialisti iscritti alla Cassa (con esclusione quindi dei Ragionieri), secondo le statistiche riferite al 2011 pubblicate annualmente dal CNPADC, ammonta ad € 62.292,19, mentre il fatturato ammonta ad € 109.097,79 (rispettivamente, + € 2.777 e + € 540 rispetto alle statistiche dell’IRDEC comprendenti anche i Ragionieri), così suddivisi (cfr. grafico 1 e 2):

Grafico 1 – Reddito medio per classe di età e sesso dei Dottori Commercialisti – anno 2011

Fonte: dati CNPADC

Età

Maschi

Femmine

TOTALE

Fino a 30 anni

19.202,50

15.602,90

17.459,69

31-40

35.360,53

27.327,51

32.087,82

41-50

73.597,02

42.589,54

64.413,03

51-65

112.812,67

64.527,11

105.990,00

Oltre 65

98.596,90

54.530,35

96.868,25

TOTALE

72.838,87

36.872,73

62.292,19

Grafico 2 – Volume d’affari medio per classe di età e sesso e % di spesa dei Dottori Commercialisti – anno 2011

Fonte: dati CNPADC

Età

Maschi

Femmine

TOTALE

% spesa

Fino a 30 anni

27.957,86

20.205,80

24.204,56

27,9%

31-40

58.030,30

40.281,12

50.799,15

36,8%

41-50

130.994,70

71.387,41

113.339,83

43,2%

51-65

203.487,14

121.519,28

191.905,21

44,8%

Oltre 65

181.766,68

104.035,41

178.717,43

45,8%

TOTALE

129.314,62

60.371,45

109.097,79

42,9%

Considerando un numero di iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti nel 2011 pari a 56.607 unità, ne consegue che ilfatturato complessivo dei Dottori Commercialisti per l’anno 2011 sia stato di poco superiore ad€ 6 miliardi (precisamente € 6.175.698.599); il reddito complessivo, invece, sempre con riferimento al 2011, si attesta al di sopra di € 3,5 miliardi (€ 3.526.173.999).

Differenze considerevoli sussistono sul reddito medio calcolato su fasce d’età, come mostrato nel seguente grafico 3: non è una novità che i redditi maggiori si percepiscano tra i 51 e i 65 anni, quando esperienza e prestigio sociale influiscono notevolmente.

Grafico 3 – Reddito medio per classe d’età: anno 2011

graficoRedditi2011

Fonte: dati CNPADC

La CNPADC ha, inoltre, pubblicato sul proprio sito il reddito medio ed il volume d’affari previsionale per il 2012 dei Dottori Commercialisti, dove si prevede un lieve incremento rispetto al 2011.

Il reddito medio, infatti, si dovrebbe attestare su € 63.393,01 (+ € 1.100,82 rispetto al 2011), mentre il fatturato su € 110.685,77 (+ € 1.587,98 rispetto al 2011).

Pressoché invariata la distribuzione all’interno delle fasce d’età.

Anche il numero di iscritti attivi all’Albo dei Dottori Commercialisti cresce, passando da 56.607 a 58.563 unità nel 2012.

Gli iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili – struttura anagrafica

Nonostante una riduzione generale del numero degli occupati, la categoria dei Commercialisti aumenta, anche se a ritmi non sostenuti. Nei primi cinque anni dalla nascita dell’Albo unico, gli iscritti ai 143 Ordini territoriali sono passati dai 107.499 del 2008 ai 114.041 del 1° gennaio 2013 (+6.542 unità), con un incremento medio annuo dell’1,2%. Tale tasso di crescita, però, è in costante diminuzione, se si considera che nel 2008 era pari all’1,8% e nel 2012 allo 0,7%.

Curiosità : il nord-est è l’unica area a presentare i dati delle donne e degli iscritti fino a 40 anni superiori alla media nazionale, il 32,9% di donne e il 22,6% di iscritti fino a 40 anni (cfr. Tab.5)

Tab. 5 – Struttura anagrafica degli iscritti alle Casse di Previdenza nel nord-est

Fonte: Elaborazione IRDCEC, Rapporto 2013 sui Dottori Commercialisti e gli Esperti Contabili

REGIONI

Maschi

Femmine

40

41-59

> 59

Friuli Venezia Giulia

68,0%

32,0%

16,7%

64,5%

18,8%

Trentino Alto Adige

76,3%

23,7%

25,9%

57,0%

17,1%

Veneto

70,4%

29,6%

24,2%

59,9%

15,8%

           

NORD

67,2%

32,8%

21,4%

60,9%

17,7%

NORD-EST

67,1%

32,9%

22,6%

61,4%

15,9%

NORD-OVEST

67,2%

32,8%

20,7%

60,5%

18,8%

CENTRO

69,5%

30,5%

18,6%

65,2%

16,2%

SUD

70,7%

29,3%

22,1%

65,5%

12,4%

MERIDIONE

71,2%

28,8%

22,9%

65,6%

11,4%

ISOLE

69,3%

30,7%

19,5%

65,3%

15,2%

           

ITALIA

69,0%

31,0%

21,1%

63,6%

15,4%

Anche il confronto del quinquennio 2008-2012 risulta significativo. La crescita degli iscritti all’Albo nella penisola è stata complessivamente del 6,1% ed il Trentino Alto Adige con un + 14% ha fatto registrare il terzo tasso di crescita più elevato, dietro a Sardegna (+16,8%) e Molise (+15,2%). Quinto posto per il Veneto con un + 7,4%, nella media il Friuli Venezia Giulia.

Il paradosso di GE.RI.CO

Oltre il danno, la beffa!

In questo contesto di crisi economico-finanziaria che perdura ormai da parecchi anni, per l’Agenzia delle Entrate la categoria dei commercialisti gode di ottima salute.

Almeno stando a GE.RI.CO, il software di compilazione degli Studi di Settore.

Da più parti, infatti, sono giunte segnalazioni che i software di calcolo non si sono evoluti in linea con la crisi, o quanto meno non in modo adeguato.

In particolare, ipotizzando dati costanti tra il periodo di imposta 2011 e 2012, e applicando di conseguenza alle due annualità la versione 2012 e 2013 di GE.RI.CO, si nota un incremento nel livello dei compensi puntuali, nonostante l’applicazione dei vari correttivi “crisi”. Nella maggior parte dei casi, per rispettare la congruità, i redditi dichiarati dai professionisti per il 2012 dovranno essere incrementati di almeno il 10%.

Una strada percorsa dall’Amministrazione Finanziaria tutt’altro che rigorosa nei confronti della nostra categoria, nonostante l’assicurazione che i sistemi informatici avrebbero tenuto conto delle delicate dinamiche economico-finanziarie del Paese, dalle quali è ovvio che i professionisti non sono stati immuni.

Al peggio non c’è proprio mai limite.

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