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Fallimenti - Pazza idea?

di Giuseppe Rebecca
Il Commercialista Veneto, N. 254 marzo/aprile 2020

Una pazza idea per i fallimenti. Ho solo una scusante, l’idea me l’ha suggerita un amico che non è certamente “strambo”, anzi.

È prassi comune osservare come i fallimenti chiudano normalmente con un credito IVA. Questo o viene abbandonato o viene ceduto, con sconto più o meno consistente.

La proposta è questa: perché non consentire ai fallimenti, in via facoltativa, e solo ai fallimenti, di recuperare l’IVA a credito della procedura effettuando una ritenuta di acconto superiore a quella normalmente dovuta, per i pagamenti effettuati ai professionisti, ed in particolare al curatore per il compenso finale?

Perché non consentire, se il curatore è d’accordo, di effettuare una ritenuta del 100%, recuperando in compensazione l’IVA per importo superiore, lasciando così un maggior ammontare di risorse finanziarie a disposizione dei creditori?

Magari il curatore potrebbe essere compensato con una piccola maggiorazione sul compenso, se proprio fosse necessario (1% o 2% in più), ma non parrebbe elegante.

Soluzione interessante per i creditori, questo è indubbio; “quasi” ininfluente per il curatore, ma in ogni caso sarà lo stesso a decidere come comportarsi.

Ci perde un po’ l’erario, ma solo nel senso che ha una sopravvenienza attiva, se vogliamo chiamarla così, un po’ inferiore; guadagna di meno. Pare quindi soluzione virtuosa.

È una proposta audace? Non credo. Sarà mai accolta? Non credo.

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