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303 mila miliardi di dollari di debiti

di Giuseppe Rebecca
Il Commercialista Veneto, N. 266 marzo/aprile 2022

Qualche dato di finanza mondiale, preoccupante a dir poco. 303 mila miliardi, ovvero 303 trilioni di dollari, è la cifra monstre del debito mondiale, a dicembre 2021. Si tratta di un importo in costante crescita, che rappresenta il 351 per cento del PIL mondiale. Al terzo trimestre 2019 il debito mondiale era di 253 trilioni e rappresentava il 320% del PIL; il 360% nel 2020. In particolare, i debiti, pubblici e privati, dei paesi emergenti ammontano a circa 100 trilioni di dollari, al 31 dicembre 2021.

Si tratta di qualcosa di insostenibile, alla lunga, e potrebbe causare danni imprevedibili all’economia del mondo intero. Sono dati pubblicati dal Global Debt Monitor, istituzione cui aderiscono 450 istituti di 70 paesi del mondo. Ad essere preoccupati di questa situazione non sono solo molti cittadini, ma anche la Banca Mondiale, che teme una prossima esplosione. Peraltro, al momento i bassi tassi di interesse sono un fattore sicuramente positivo. Se a questa situazione aggiungiamo il dato dei derivati mondiali, il cui nozionale totale si stima aver superato, nel 2020, l’importo di 2,2 milioni di miliardi di euro (dati R&s Mediobanca ) ( 33 volte il PIL mondiale ), il rischio potrebbe essere già divenuto incontrollabile.

Si arriva a questa cifra partendo dalla assunzione, come fa la Banca dei regolamenti internazionali, che derivati europei, per un totale di 660.000 miliardi di euro (dati Esma), sono da tempo stimati essere un quarto di quelli mondiali; e di questi miliardi, ben 70 sono in pancia a Deutsche Bank. Si tratta sempre di valori nozionali. In Italia, il totale nozionale dei derivati in essere è di circa 6.700 miliardi di dollari, circa il triplo del debito pubblico (Bankitalia, al 2018). Con questi dati, difficile poter essere tranquilli.

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